Brian Eno, debutto live alla Biennale Musica di Venezia

Un concerto di Brian Eno con orchestra al Teatro La Fenice di Venezia durante la Biennale Musica è già sulla carta un appuntamento imperdibile, tuttavia l'esperienza consiglia di tenere basse le aspettative, perché capita spesso che già l'annuncio in sé rappresenti l'evento, e il contenuto artistico spesso passa in secondo piano.
Mai pregiudizio fu più sbagliato.
In una giornata veneziana di sole dove l'acqua alta è tornata improvvisamente a fare visita in Piazza San Marco e nelle calli limitrofe, abbiamo assistito a un evento più unico che raro, degno del Leone D'Oro alla carriera che Eno riceverà domenica.
Si tratta della prima esecuzione assoluta del progetto “Ships”, in collaborazione con la Baltic Sea Philharmonic diretta da Kristjan Järvi (la vera rockstar sul palco), le tastiere del polistrumentista Peter Chilvers e le chitarre di Leo Abrahams. Tour che poi toccherà nei prossimi giorni Berlino, Parigi, Utrecht e Londra.
"Ships"
Il concerto è sviluppato intorno alle idee sonore di “The Ship” il ventisettesimo album del compositore, produttore e musicista inglese pubblicato nel 2016 in cui tornava anche a includere contributi vocali. L'opera è ispirata all'affondamento del Titanic, che diventa simbolicamente l'apice del potere tecnologico sulla natura.
I musicisti sul palco, giovanissimi, sono una quarantina, metà dei quali in piedi e spesso in movimento sul palco e tutti rigorosamente senza spartito. Nella prima parte dell'opera, che dura complessivamente 45 minuti, l'orchestra riesce a trasmettere perfettamente il suono della marea con trombone e corni inglesi in prima linea. A seconda del momento della storia Brian Eno, posto al centro del palco, ma sulle retrovie, usa il vocoder, altre volte invece fa sfoggio della propria voce naturale che è ancora bella, profonda e melodiosa.
C'è un senso di tempo di guerra sullo sfondo e un senso di inevitabilità che si respira nelle canzoni e con l'orchestra che accentua la drammaticità. Ci sono poi delle parti quasi progressive che ricordano i migliori e più tensivi Pink Floyd, per poi finire con “I'm set free”, la canzone dei Velvet Underground (Eno ne pubblicò una cover nell'album "the Ship" del 2016) che rivela il Brian Eno più lirico e pop. “Ships” si conclude con queste parole: “Sono stato liberato e legato / Lasciate che vi dica cosa ho trovato / Ho visto la mia testa ridere rotolando per terra / E ora mi sono liberato /Sono libero di trovare una nuova illusione” in una sorta di meraviglioso gospel bianco orchestrale.
Una seconda parte inaspettata
Saremmo già stati soddisfatti di questi 45 minuti intensissimi. Ma Brian Eno sembra particolarmente generoso e lo è ancora di più il funambolico direttore d'orchestra della Baltic Kristjan Järvi che dirige e si muove verso l'orchestra e verso il pubblico caldo e appassionato tra cui anche molti musicisti (come Colapesce Dimartino e Samuel dei Subsonica). Quindi ecco una seconda parte che comprende la celebre “By this river” del 1977 (“un vecchio ricordo che non suono in pubblico da molto tempo”) e poi anche “Who gives a thought” “There Were Bells” e “Making Gardens Out of Silence” tratto dal suo ultimo album solista del 2022. Un concerto di quasi 1 ora e mezzo di un artista che sembra avere una nuova spinta creativa.
La Biennale Musica 2023
La Biennale Musica il più antico festival italiano dedicato alla musica classica contemporanea, quasi un secolo di vita ed è il contenitore che ha ospitato questo evento. Quest'anno la Biennale, grazie alla direzione di Lucia Ronchetti , prima donna e compositrice a dirigere il Festival veneziano, ha deciso di aprire la porta principale anche alla musica elettronica.
Ecco quindi che durante la rassegna (che finirà il 29 ottobre) ci saranno i concerti degli Autechre, Kode9, Dj Rapture e Monolake, non inseriti in una rassegna a parte, ma integrati nel programma principale intitolato quest'anno “Micro-Music”.
Noi abbiamo visto un bel concerto dell'organista Kali Malone insieme a Stephen O'Malley, chitarrista dei SUNN O)) e la violoncellista Lucy Railton alla Basilica di San Pietro, oltre che una notte nei locali dellArsenale (Teatro alle Tese) organizzata da Sonic Acts di Amsterdam, performance e dj di elettronica spesso estrema che è raro vedere da queste parti.
Scaletta
The Ship
Fickle Sun
The Hour Is Thin
I’m Set Free
By This River
Who Gives a Thought
And Then So Clear
Making Gardens Out of Silence
There Were Bells